Alle porte un rinvio per l’obbligatorietà della fatturazione elettronica intra UE
Nuovo rinvio per la fatturazione elettronica intra UE. È quanto emerge dalla bozza di direttiva Iva prevista il 14 maggio 2024 nel corso dell’Ecofin, il Consiglio Economia e Finanza in seno all’Unione Europea.
La nuova deadline ipotizzata è per il 1° luglio 2030, uno slittamento di oltre due anni rispetto alla proposta iniziale che fissava la partenza per l’1/1/2028. Da quella data quindi, salvo ulteriori rinvii, scatterà l’obbligatorietà di fatturazione elettronica per tutte le operazioni intra UE così come per l’invio del Drr-Digital Reporting.
Il testo della direttiva è il frutto delle attività di consultazione e mediazione volte ad armonizzare le varie istanze degli Stati membri con l’esigenza di modernizzare le regole di funzionamento dell’imposta. Allo stesso modo si garantiscono le misure in grado di ridurre il Vat gap attraverso l’utilizzo della digitalizzazione.
Altre deadline rinviate
Lo slittamento in discussione questi giorni durante l’Ecofin coinvolge anche ulteriori tematiche. Ad esempio è stata differita al 1° gennaio 2026 la disciplina sul fornitore presunto per i gestori di piattaforme elettroniche, rinviandola di un anno.
Il 1° luglio 2027, invece, scatterà la Svr-Single vat registration, cioè la registrazione Iva unica, rispetto al termine precedente del 1° gennaio 2025.
Infine il 1° gennaio 2035 diventa il termine entro cui le normative nazionali in tema di fatturazione elettronica, adottate prima del 1° gennaio 2024 compresa quindi quella italiana, dovranno essere armonizzate agli standard europei Ubl o Cii. Tutto ciò in un periodo particolarmente intenso di novità per l’introduzione della FE nei vari paesi europei.
La tempistica di raccolta e scambio delle informazioni tra le autorità fiscali dei vari Stati membri costituisce infatti, ad oggi, un ostacolo al contrasto efficace dell’evasione fiscale e delle frodi. Questo comporterà l’introduzione quindi dell’obbligo di fattura in formato elettronico strutturato Ubl o Cii, della presentazione di report digitali (Drr) in tempo reale con i dati delle operazioni intra-UE realizzate, della previsione di utilizzo della partita Iva unica (Svr) in tutta l’Unione Europea, nonché lo spostamento in capo ai gestori di piattaforme on-line degli obblighi Iva rendendoli fornitori presunti delle operazioni realizzate.