Grazie alla Fattura Elettronica dal 2019 extra gettito IVA di 2 miliardi di euro. Tutti i numeri del fenomeno.
La Fattura Elettronica, introdotta nel gennaio 2019, inizia a far intravedere importanti benefici. Dallo scorso anno, infatti, sono stati recuperati circa 2 miliardi di euro di IVA. Questo è quanto ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, durante l’audizione presso la commissione Finanze della Camera.
Più in generale, negli scorsi 12 mesi sono transitate attraverso lo SdI, il Sistema di Interscambio, più di 2 miliardi di fatture elettroniche inviate da quasi 4 milioni di imprese del nostro paese.
Scendendo più nel dettaglio, le aziende del Nord hanno trasmesso quasi il 60% del totale, con la Lombardia a fare da traino (34%). Come categorie merceologiche, invece, troviamo al primo posto con il 47% il commercio all’ingrosso e al dettaglio e le utility. Questi dati sono contenuti in uno studio dell’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano dello scorso giugno.
La lotta all’evasione fiscale con la Fattura Elettronica
L’analisi del Politecnico ha permesso di tracciare un primo bilancio anche sul tema della lotta all’evasione fiscale.
Da gennaio sino a novembre 2019 sono stati individuati e bloccati falsi crediti Iva per 945 milioni su 104,7 miliardi di euro di versamenti.
In questi 11 mesi, inoltre, i versamenti sono aumentati del 3,6% rispetto al 2018, con un incremento attribuibile alla Fatturazione Elettronica stimato tra 0,9 e 1,4 miliardi di euro tra gennaio e giugno dello scorso anno.
Secondo le indicazioni fornite da Ruffini, infine, si deve sottolineare l’importante effetto indotto, con l’individuazione di soggetti ad alto rischio frode. Utilizzando la qualifica di esportatori abituali, con le agevolazioni IVA connesse, il falso plafond dichiarato è stato pari ad oltre 1 miliardo di euro.
Fattura Elettronica: benefici e criticità
L’introduzione della Fattura Elettronica ha favorito la nascita di importanti opportunità in ottica digitalizzazione. Lo studio condotto dal Politecnico ha infatti evidenziato diversi benefici rilevati dalle imprese italiane per i propri processi interni.
In primo luogo, l’analisi ha sottolineato migliorie al ciclo passivo, grazie ad una sensibile riduzione degli errori e risparmio conseguente di tempi e costi. Interessanti benefici anche per il ciclo attivo, soprattutto in termini di efficienza.
Da non sottovalutare nemmeno i benefici indiretti, legati, ad esempio, al processo di riconciliazione e, più in generale, a tutte le procedure gestionali.
In questo quadro d’insieme non manca tuttavia qualche punto critico. Ad esempio, la percezione di appesantimento del processo di gestione del ciclo passivo, come una scarsa fluidità del processo di riconciliazione della fattura con altri documenti del ciclo dell’ordine. Oppure, altro aspetto da non sottovalutare, la necessità di personalizzare le informazioni all’interno delle fatture.
Le opportunità in ottica digitalizzazione
Pur essendo la fattura elettronica la soluzione di Digital B2B più diffusa, tale espansione è rimasta ancora circoscritta. Solo una percentuale delle aziende del nostro paese, infatti, ha esteso tale pratica ad altri documenti del ciclo dell’ordine, come i DdT (20%) o l’ordine elettronico (26%).
Nonostante anche le imprese più piccole stiano iniziando ad investire in tal senso, in Italia siamo ancora lontani da una vera e propria maturità digitale. Gli strumenti che le aziende adottano difficilmente sono integrati tra loro, con quel che ne consegue inoltre in termini di digitalizzazione.
Eppure, le opportunità in tal senso non mancherebbero. Ad esempio, sarebbero incalcolabili i benefici derivanti da una gestione integrata che parta dalla ricezione della fattura elettronica dallo SdI, passi attraverso la riconciliazione amministrativa con i rispettivi ordini e bolle per poi essere fruibile su una piattaforma documentale (ECM) e, infine, sottoposta ad un processo di conservazione digitale a norma. Oppure un ancor più marcato processo di dematerializzazione dei documenti cartacei che normalmente “affollano” gli uffici, quindi non soltanto le FE ma anche i già citati ordini e bolle. Senza tralasciare, infine, le opportunità garantite dall’NSO, che consente la trasmissione e la ricezione di ordini elettronici agli Enti del Servizio Sanitario Nazionale ed ai rispettivi fornitori.
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