Partita la fase sperimentale della dichiarazione IVA precompilata
Ha preso il via la fase sperimentale della dichiarazione IVA precompilata. Il 10 febbraio 2023 l’Agenza delle Entrate ha infatti annunciato l’entrata in scena di un nuovo “attore” che affianca il 730 precompilato.
Non si tratta di una novità in senso stretto. Già da tempo, infatti, si attendeva la luce verde per la dichiarazione IVA precompilata, più precisamente dall’introduzione del PNRR 2.
Queste le parole di Ernesto Maria Ruffini, il Direttore dell’AdE: “L’introduzione di questo nuovo servizio è un supporto concreto che l’Agenzia mette a disposizione di una significativa platea del tessuto economico e produttivo, in un’ottica di trasparenza e collaborazione. Un sistema fiscale più semplice e che funziona meglio è un investimento non solo per il sistema-Paese ma anche per le prossime generazioni”.
A chi si rivolge la dichiarazione IVA precompilata?
Come prevedibile, in un primo momento l’introduzione della precompilata riguarderà solo una ben precisa fascia di operatori economici. Si tratta, nello specifico, dei soggetti passivi residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale.
Restano esclusi da quest’ultima categoria tutti coloro che operano in particolari settori di attività o per i quali sono previsti regimi speciali ai fini Iva (ad esempio, editoria, vendita di beni usati, agenzie di viaggio).
Con un’eccezione nell’eccezione: i produttori agricoli (o coloro che svolgono attività agricole connesse) e gli agriturismi rientrano nello “schieramento” che testerà il nuovo documento.
Come funziona e cosa si può fare?
La base di partenza per la formulazione della dichiarazione precompilata IVA è costituita da dati estrapolati da diverse fonti. Si tratta, nella fattispecie, dei registri Iva precompilati (anche se non validati), dei corrispettivi giornalieri trasmessi telematicamente e quelli della dichiarazione Iva dell’anno d’imposta precedente. A questi bisogna aggiungere altre informazioni presenti in Anagrafe tributaria quali, ad esempio, i versamenti con F24.
Autenticandosi al portale dell’Agenzia l’utente può quindi visualizzare, cambiare ed integrare i dati della precompilata. Ulteriore operazione consentita è il download della dichiarazione, utile ai fini di eventuali verifiche coi dati in proprio possesso. Il nuovo servizio prevede, infatti, la possibilità di inviare una dichiarazione correttiva e/o una integrativa.
L’operatore economico, inoltre, può effettuare il pagamento dell’Iva a debito scegliendo la data di versamento e l’eventuale numero di rate in cui suddividerlo, con tanto di calcolo dell’importo totale da versare.