
Negli ultimi mesi Grecia e Polonia hanno presentato piani concreti che, pur con approcci diversi, vanno nella stessa direzione: rendere la e-fattura lo standard per le imprese.
Grecia: un orizzonte fissato al 2027
In Grecia il Parlamento ha approvato una nuova legge che introduce l’obbligo di fatturazione elettronica B2B. L’entrata in vigore non è immediata: la norma prevede che il mandato non sarà operativo prima del 2027 e i dettagli tecnici verranno definiti nei prossimi anni.
L’obbligo riguarderà tutti i contribuenti nazionali, sia per le transazioni interne sia per quelle con l’estero. Una scelta che conferma la volontà di Atene di contrastare l’evasione fiscale e di allinearsi agli standard europei.
Il governo ha inoltre previsto incentivi per le aziende che adotteranno la fatturazione elettronica in anticipo: un modo per premiare le imprese più pronte e favorire una transizione graduale.
Polonia: il KSeF verso l’obbligo nel 2026
La Polonia, invece, ha scelto una strada più rapida. Il suo sistema nazionale, il KSeF (Krajowy System e-Faktur), è già in fase di sperimentazione e diventerà obbligatorio nel 2026.
Il modello polacco prevede che tutte le fatture B2B vengano emesse e trasmesse in tempo reale attraverso la piattaforma statale, garantendo così un controllo immediato da parte delle autorità fiscali.
Il governo ha coinvolto imprese e fornitori tecnologici in questa fase di test per assicurare che il sistema sia solido e pronto a gestire eccezioni come le operazioni transfrontaliere o i casi settoriali più complessi.
Due approcci diversi, una direzione comune
La Grecia punta a un percorso più graduale, accompagnato da incentivi fiscali, mentre la Polonia ha accelerato lo sviluppo di una piattaforma centralizzata. Due strategie diverse, ma entrambe inserite in una tendenza chiara: la fatturazione elettronica si sta affermando come nuovo standard europeo.
Per le imprese non si tratta solo di un adempimento normativo, ma anche di un’opportunità. Processi più snelli, maggiore trasparenza e minori costi amministrativi sono i principali benefici attesi. Chi opera su più mercati, però, dovrà prestare particolare attenzione alle differenze tra Paesi e dotarsi di strumenti in grado di adattarsi a regole diverse.