
Dal 1° gennaio 2026 diventa obbligatorio il collegamento tra registratori telematici e POS. L’Agenzia delle Entrate introduce un sistema di integrazione logica per garantire la tracciabilità dei pagamenti elettronici e la corretta trasmissione dei corrispettivi.
Integrazione POS e registratori di cassa: cosa cambia dal 2026
Con il provvedimento direttoriale n. 424470 del 31 ottobre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato le regole operative per l’integrazione tra registratori telematici e POS. Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore l’obbligo di integrazione dei corrispettivi con i dati dei pagamenti elettronici, senza possibilità di proroghe. L’obiettivo è garantire la piena interoperabilità tra sistemi di pagamento e strumenti fiscali, migliorando il controllo sulle transazioni e semplificando gli adempimenti per gli esercenti.
Collegamento logico tra POS e registratori telematici
La novità più importante è l’introduzione di un collegamento logico e non fisico tra registratori telematici e strumenti di pagamento elettronico. Non sarà quindi necessario modificare o sostituire i dispositivi: il collegamento avverrà tramite l’associazione dei numeri di matricola dei due strumenti, utilizzando un servizio online dedicato nell’area “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate. Questo approccio consente di ridurre costi e tempi di adeguamento per esercenti, gestori e produttori, garantendo un’integrazione completa già dal 2026.
Base normativa: la Legge di Bilancio 2025
L’iniziativa dà attuazione ai commi 74-77 dell’articolo 1 della Legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), che ha riscritto il comma 3 dell’articolo 2 del D.Lgs. 127/2015. Il legislatore ha previsto che il processo di registrazione dei corrispettivi sia integrato con quello dei pagamenti elettronici, rafforzando la tracciabilità delle vendite e contrastando l’evasione fiscale.
Strumenti interessati: POS, app e software di pagamento
Il nuovo obbligo non riguarda solo i POS fisici, ma tutti gli strumenti che permettono di accettare pagamenti elettronici, comprese app, software e soluzioni digitali. Anche le piattaforme di pagamento online e mobile rientrano nella normativa, favorendo la digitalizzazione dei processi di incasso e rendicontazione.
Scadenze e operatività: cosa fare entro marzo 2026
A partire dai primi giorni di marzo 2026, gli esercenti dovranno accedere all’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi per associare i registratori telematici ai propri strumenti di pagamento elettronico. Il sistema mostrerà automaticamente l’elenco dei dispositivi POS registrati a nome dell’esercente, semplificando la procedura di collegamento.
Dati dei pagamenti e nuove sanzioni
Dal 2026 i dati dei pagamenti elettronici dovranno essere trasmessi in modo puntuale e coerente con i corrispettivi registrati. La mancata memorizzazione o trasmissione dei dati comporterà una sanzione di 100 euro per ogni operazione non comunicata. La mancata associazione tra POS e registratore telematico potrà invece comportare una multa da 1.000 a 4.000 euro, oltre alla sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
Controlli incrociati e tracciabilità totale
L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli incrociati mensili tra i dati dei corrispettivi telematici e quelli dei pagamenti elettronici comunicati dai prestatori di servizi di pagamento (PSP). Per evitare incongruenze, sarà indispensabile che gli esercenti indichino correttamente la modalità di pagamento in fase di registrazione di ogni vendita.
Un passo decisivo verso la digitalizzazione fiscale
L’integrazione tra POS e registratori telematici rappresenta un tassello fondamentale nel percorso di digitalizzazione e trasparenza dei processi fiscali. Per le imprese e i punti vendita, si tratta di un cambiamento strutturale che porterà vantaggi in termini di semplificazione, controllo e sicurezza dei dati.
In breve
- Dal 1° gennaio 2026 integrazione obbligatoria tra POS e registratori telematici
- Collegamento logico, senza modifiche hardware
- Procedura online disponibile da marzo 2026
- Sanzioni fino a 4.000 euro per mancato collegamento
- Controlli incrociati mensili sui dati dei pagamenti elettronici

